Anche le aree di sosta scolastiche possono trasformarsi in infrastrutture verdi al servizio della sicurezza urbana e della qualità della vita. È il caso dell’intervento in via Don Luigi Sturzo a San Giorgio su Legnano, parte del PUI CM Spugna.
Il progetto mira a disconnettere le acque meteoriche dalla rete fognaria mista, riducendo il rischio di allagamenti e contribuendo a una gestione più sostenibile del ciclo dell’acqua. Ma non solo: l’intervento punta anche a riqualificare l’ingresso della scuola primaria Gianni Rodari, migliorando l’accessibilità, la sicurezza e la fruibilità degli spazi pubblici.
Il parcheggio viene completamente riorganizzato: gli stalli a spina di pesce sono ridisegnati e separati da una fascia verde centrale con filari di peri da fiore. L’intera area è servita da pavimentazioni permeabili e canalette a cielo aperto che raccolgono le acque meteoriche, convogliandole verso un giardino della pioggia posto a quota inferiore. Qui, l’acqua viene trattata e infiltrata gradualmente nel suolo grazie a un sistema di collegamenti idraulici a sifone e filtri verdi, con un volume di laminazione superiore a 160 mc, interamente assorbito entro 48 ore.
L’intervento assume un valore particolare anche dal punto di vista sociale: il nuovo parcheggio offre posti dedicati a persone con disabilità e a famiglie, migliorando l’accesso alla scuola in totale sicurezza. La riqualificazione del fronte scolastico contribuisce a rafforzare l’identità del quartiere e a restituire uno spazio ordinato e accogliente, grazie anche all’uso di geometrie curate, pavimentazioni in granito e aiuole fiorite.
Il progetto valorizza inoltre il parco adiacente, dove il giardino della pioggia è arricchito da ciliegi autunnali e prati fioriti, che migliorano la qualità ambientale, aumentano la biodiversità e mantengono la fruibilità dello spazio anche in assenza di pioggia.
Questo intervento dimostra come un’area scolastica, se ben progettata, possa trasformarsi in una vera infrastruttura multifunzionale: tecnica, verde, sociale. Una risposta concreta e replicabile alle sfide del cambiamento climatico e un esempio di come anche l’ordinario possa diventare eccezionale.